Approccio /
La gente pensa che il design sia lo styling. Il design non è uno stile. Non si tratta di dare forma al guscio e di non fregarsene del coraggio. Il buon design è un atteggiamento rinascimentale che unisce tecnologia, scienza cognitiva, bisogno umano e bellezza per produrre qualcosa che il mondo non sapeva che mancava.
Paola Antonelli
L’importanza del fare e lo spirito critico
Il nostro obiettivo è creare un ambiente dove poter stimolare la progettualità, la creatività e il pensiero laterale in una fase della vita dove ogni cosa appresa diventa un insegnamento importante per il futuro.
Promuoviamo un approccio basato sulla sperimentazione delle cose in prima persona, che pone al centro le esperienze da vivere, che prevede il fare delle scelte e agire.
Progettare vuol dire pianificare e portare a termine una serie di azioni per arrivare alla realizzazione di una soluzione. Questo percorso implica impegnarsi in qualcosa in prima persona, implica concretamente fare delle attività e prendere delle decisioni, implica partire da una sfida e impegnarsi a pieno per arrivare a una soluzione.
Cosa c’è di più educativo e stimolante di questo?

“Non puoi risolvere un problema con lo stesso tipo di pensiero che hai usato per crearlo.”
(Albert Einstein)

“Il modo migliore per cominciare qualcosa è smettere di parlare e cominciare a farla.”
(Walt Disney)
Il design come progetto di vita
Che cosa è la nostra vita se non il più importante dei nostri progetti?
Crediamo che sapere come affrontare un progetto possa anche essere la base per poi poter portare questa conoscenza nella vita tutti i giorni.
Sapere che per percorrere la strada che da A arriva a B occorre un piano, una strategia, ci sono delle attività da fare, ci vuole tempo.
Sapere che i risultati arrivano con l’impegno, e che l’impegno alla fine del percorso viene ripagato con la soddisfazione; essere consapevoli che ci saranno sempre delle fasi del percorso dove siamo più a nostro agio e altre meno, ma che la meta ha sempre un panorama meraviglioso.
L’approccio progettuale che ci guida (il design thinking) non si focalizza infatti sulla progettazione di un artefatto specifico ma è un metodo che può essere applicato in modo trasversale a innumerevoli (se non tutti) i contesti; da uno spazio, a un oggetto a un servizio, perchè allora anche non nella nostra vita? l’importante è mettersi in gioco.
Collaborazione e progettazione condivisa
I designer da sempre sanno che il +1 è quell’energia che identifica la vera forza del gruppo.
Da sempre la cultura progettuale promuove l’importanza di lavorare in gruppo perchè poter progettare con altre persone vuol dire contaminazione, feedback, crescita.
Il “team” è il cuore, il motore del progetto e la bellezza di un progetto nasce proprio dalla diversità delle persone che quel progetto lo hanno creato.
Imparare a portare avanti un progetto con altre persone vuol dire quindi imparare a condividere le proprie idee, costruire sulle idee degli altri e apprezzare la bellezza di poter vedere diversi punti di vista

“Non è ‘noi contro loro’ o ‘noi per loro’. Per un designer deve essere “noi con loro”
(Tim Brown, CEO and President of IDEO)